domenica 17 marzo 2013

CRONACA DI UNA VISITA ANNUNCIATA

 LA DISTILLERIA FRANCESCHINI
 

 
Alle volte succedono dei fatti sorprendenti.

Quando tocca a te beh..., il più delle volte nemmeno te ne accorgi.

E' quello che è successo durante la nostra visita alla Distilleria Franceschini.

Le cime innevate del Monte Baldo e dei Monti Lessini circondano armoniosi il grande lago che si nasconde alla nostra vista  sotto una fitta coltre di nebbia mentre ci inerpichiamo sulle prime colline, tra Calmasino e Cavaion Veronese, con i tergicristalli che faticano a tenere pulito visto la neve che cade copiosa.

Tutt'intorno la nebbia avvolge ogni cosa, i fari illuminano paesaggi bianchi, paesini addormentati, il Garda con le sue sponde, gli alberi da frutto, i peschi, i kiwi e gli albicocchi.

Gli uliveti ed i vigneti, disposti ordinatamente nei loro terrazzamenti ci accompagnano, testimoni secolari della nostra avventura mentre le punte dei salici piangenti vengono sferzate dal vento e sembrano cappelli che si richiudono sui piccoli vortici nevosi.

Scopriamo la Distilleria Franceschini dentro un piccolo parco di ulivi e di gelsi. I nostri passi attutiti dalla neve si scontrano con il cuore che batte all'impazzata nella speranza di poter partecipare ad un'altra straordinaria avventura.
Veniamo accolti nella sala degustazioni, l'aria è calda ed il clima è sonnacchioso, fedele ai ritmi del primo pomeriggio dopo pranzo di un sabato d'inverno. Scopriamo e degustiamo fin da subito le molte qualità e varietà di acquavite preparate con attenzione da questa distilleria veronese: un viaggio sensoriale che parte dal bardolino passa dalla frutta ed arriva infine all'amarone barricato.
Poi arriva il momento in cui la fortuna gioca le sue carte.

Entriamo in distilleria, nel laboratorio, per assistere ad uno dei momenti più importanti della fase della distillazione: la separazione della testa dal cuore della grappa.

Seguiamo e documentiamo proprio tutto (nei prossimi post caricheremo il video completo della visita) rapiti ed incantati dai movimenti esperti di questi mastri distillatori. Assistiamo al carico ed alla cotta delle vinacce di bardolino nelle caldaie, inebriati dai sentori "da lavori in corso", rapiti ed invidiosi per questo mestiere che trasuda passione.

Una maestria che associa tutti i mastri distillatori incontrati fino ad oggi: Gobbetti, Pedrotti e la valle di Santa Massenza, Francechini. Che ci lega ancor di più alla nostra passione e che ci rende orgogliosi.

Ma poi ci sono le grappe e le valutazioni del Gruppo Grappa.

Che rimanderemo ai prossimi post. 

Perchè l'attesa è più bella del regalo stesso.


Testo: Conte
Foto: Caccia






Nessun commento:

Posta un commento